2 Commenti

Ciao Stregone, mi sono piaciute le immagini che ci hai proposto (la guerra, gli incidenti stradali).

Secondo me la corsa all'AI al momento è più simile alla corsa al nucleare degli anni 40: enormi potenzialità, problemi etici devastanti, un gruppo di fisici considerati delle rock stars. Al momento è uguale (a parte che in quel momento era tutto in mano ai governi, ora è tutto in mano ai privati... e considerando Hiroshima forse non è neanche un male). Ecco, con AI ci basta non ripetere l'episodio della bomba e l'umanità capirà serenamente che ci si può trarre un enorme progresso. Sta anche a tutti noi che siamo gli addetti ai lavori.

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Ciao Giuseppe, sono d'accordo sul fatto che ci siano delle somiglianze con quello scenario, ma anche molte differenze. La Bomba è un aggeggio di piccole dimensioni che, se fatto detonare, produce immensa devastazione. L'AI non ha nulla del genere. Certo ha alle spalle una disciplina scientifica, o forse un set di discipline, ma manca l'oggetto specifico e la sua nefasta materialità. A quel punto potremmo imputare alla chimica i gas mostarda, e alla biologia i virus artificiali. Ben faremmo, ma alla fine la potenziale applicazione negativa è propria di ogni genere di conoscenza. Sono anche d'accordo sul fatto che, come scrivi, alla fine tutto dipenda da noi. Questo non mi lascia tranquillo, ma non vedo comunque lo spazio per scenari apocalittici. D'altro canto, se ho torto... non saremo qui a rilevarlo

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