Lo stregone dei dati - The data warlock. Special edition: il MetaVerso.
Gestire l'azienda come una "data & technology company", mediante l'utilizzo di dati e informazioni e attraverso l'applicazione delle tecnologie trasformative.
“Tasse così alte sulla creazione di nuove idee sono soffocanti”
(Mark Zuckerberg durante la presentazione del Metaverso)
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Meta che?!?
Mark, ne hai fatta un’altra delle tue.
Ci hai messo poco più di un’ora per presentare al mondo il mondo che verrà, anzi il meta-mondo.
Quando arriverà il Metaverso? Non subito, fra 5 anni. Ma allora perché annunciarlo adesso?
In molti hanno ipotizzato che l’annuncio sia stato fatto adesso per distogliere l’attenzione dalle tante accuse che in questo momento affliggono la galassia Zuckerberg.
Io per la verità qualche dubbio ce l’ho sulla sensibilità dei vari soggetti digitali nei confronti delle tante accuse che piovono loro addosso su argomenti quali il rispetto della privacy, la diffusione di fake news, l’instaurarsi di situazioni di dipendenza tra il pubblico degli adolescenti, la propagazione di challenge pericolose e a volte mortali, la costituzione di posizioni dominanti, e altre bazzeccole, quisquilie e pinzillacchere.
Vige di fatto lo “spirito della frontiera”, c’è un mondo da conquistare, le regole verranno dopo.
Se avete dubbi potete leggere questo articolo, in cui parlando della bozza di legislazione europea sull’Intelligenza Artificiale si suggerisce alle startup di “riflettere attentamente sull'importanza globale relativa del mercato dell'UE come trampolino di lancio per i loro prodotti se non sono già sul mercato”. Cioè, non vi conviene aprire gli uffici in paesi senza regolamentazione? L’articolo non è di uno youtuber, è pubblicato su Sifted, che fa parte della galassia del Financial Times.
Insomma se Mark annuncia al mondo il Metaverso non è per motivi di convenienza legati alla gestione dell’immagine. Le ragioni, a mio avviso, sono diverse. Se è vero, come è vero, che il Metaverso sta arrivando, meglio metterci le mani prima degli altri, meglio rivendicarne da subito, in largo anticipo, la paternità ed il possesso.
Cosa significa “meta”? E’ una parola greca che significa “oltre”, come in “metafisica”. Inventata 2.400 anni da tale Aristotele, di professione pensatore (uno dei tanti mestieri spazzati via dall’evoluzione umana), la metafisica è la branca della filosofia volta ad esplorare gli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, quelli che stanno “oltre” le evidenze sensibili. Andare oltre, adesso come allora. Superare a destra la prosaica vita quotidiana, per nobilitarla e salvarla tramite un significato ancora più vero della stessa “vera” realtà.
Anche l’arte cerca di andare “oltre” la realtà, addirittura inventando, creando mondi alternativi. In realtà i mondi nuovi dell’arte riflettono semplicemente quello già esistente. Per dirla con Ursula K. Le Guin nella prefazione del capolavoro della fantascienza “The left hand of darkness”:
“Non sto predicendo, o prescrivendo. Sto descrivendo. Descrivo certi aspetti della realtà psicologica, alla maniera del romanziere, cioè inventando delle bugie elaboratamente calate in circostanze plausibili”.
Il Metaverso è diverso. Non vuole solo andare oltre, non vuole spiegare, scoprire, comprendere, descrivere. Qui si vuole costruire, plasmare, fondare. La tentazione del digitale è di uscire dal proprio dominio di realtà per creare quella vera, di realtà. Novelli Prometei vogliono portare all’umanità il fuoco di una meta-realtà che è una nuova realtà, distinta da quella vera, mischiata sì, ma autonoma e indipendente. Non basta organizzare le nostre relazioni, la nostra conoscenza, i nostri consumi e le nostre passioni. E’ un atto generativo, se non addirittura creativo. Si vuole “creare” un nuovo mondo. Un Metaverso, appunto.
Le tasse, che fastidio
Certo, chi vuole pagare le tasse? Le tasse non solo abbattono il profitto, riducono anche la liquidità, per cui non doverle pagare significa disporre di una fonte di finanziamento a costo zero. Il che per società che hanno tassi di crescita del 30/40% al trimestre significa accelerare la crescita e non dovere dipendere da nessuno. Sono queste prosaiche preoccupazioni che hanno convinto Mark a inserire all’interno della presentazione del Metaverso la polemica contro le tasse citata in apertura della newsletter? Ce lo vedete il CFO di Facebook che da dietro le quinte sussurra “Mark, mi raccomando, va bene tutte quelle robe del meta-come-si-chiama, ma non dimenticare la frase sulle tasse che poi la giro a quei rompipalle dell’Unione Europea!”
Anche in questo caso, a mio avviso, c’è ben altro, una ragione più profonda per cui i grandi del digitale fanno della battaglia alle tasse un pilastro del loro assetto. Loro non è che non pagano le tasse. Non sono evasori; loro fanno in modo di non doverle pagare. Legalmente. Il che fa un mondo di differenza, e adesso spiego perché.
I due principi identificativi del potere politico sono la capacità di battere moneta, e quella di imporre i tributi. Chi è in grado di fare queste due cose detiene il potere, che si tratti di regimi autoritari o democratici, monarchie o poteri oscuri.
Chiaro? Le tasse e la moneta. Cosa vi ricorda questa cosa del battere moneta? Qualche tempo fa ci ha provato Mark con Libra, un tentativo così ambizioso da suscitare la ferma reazione del G7, del G20 e pure di Donald Trump (mica la bocciofila) che si sono sentiti in dovere di cantare in coro “Mark, ascolta a noi, lascia perdere che è meglio”. Nell’icastica dichiarazione di Olaf Scholz Ministro delle finanze tedesco: "I favor not allowing the establishment of such a global currency because that is the responsibility of democratic states".
Chi possiede il Metaverso?
La ringrazio per la domanda. Se il Metaverso è gestito da Mark, come sottinteso dalla sua presentazione, se la realtà in cui viviamo sarà governata dai suoi algoritmi, se la natura e il carattere delle esperienze che attraversiamo sarà definita da coordinate digitali gestite da un’azienda commerciale, quale motore di ricerca potranno mai usare gli utenti al suo interno? Quali device utilizzeranno per connettersi? Quali sistemi per comprare beni e servizi? Quale possibilità per tutti noi di influire su processi, meccanismi, gradi di libertà?
Internet è nata come realtà autonoma, indipendente e neutra, e anche se per certi versi non è più così, ancora si combatte per la net neutrality, e ha senso farlo. Ma il Metaverso appartiene a qualcuno, che lo governa, se non altro impostando regole di partecipazione che non potranno mai essere neutre, anche se alla base ci fossero le migliori intenzioni, il che non può. Ovviamente. Essere. Dato. Per. Scontato.
Da sempre le persone abitano mondi condizionati dai c.d. poteri forti. Ma le enormi potenzialità del digitale rischiano di scatenare conseguenze con ordini di grandezza superiori. La posta è altissima e si sta alzando ulteriormente, la gara a diventare la legge a Ovest del Pecos è aperta.
Tutto quello che può accadere accadrà
Se il tempo è infinito (su questo sono stati formulati dei dubbi, ma ipotizziamo che sia così per il gusto del ragionamento) la realtà prima o poi si combinerà in tutte le possibili alternative, e lo farà un numero infinito di volte. Questa è la teoria degli eterni ritorni, tanto cara a Borges. Noi, per dirne una, incontreremo tutte le possibili persone che la natura e il caso sapranno generare. E avendo a disposizione l’eternità lo faremo per un numero infinito di volte. Suona come una minaccia, una promessa o un invito a lavarsi i denti più spesso?
In ogni caso, questo Metaverso accadrà; sta per accadere; è già accaduto; insomma, meglio prepararsi. E’ possibile, e perciò imminente. I piani di realtà, quello fisico e quello digitale, si stanno già intrecciando e fondendo. Cinque anni sono un niente, un respiro. Cosa ne consegue?
Cosa deve fare la mia azienda?
Ovviamente se siete in ritardo nella digitalizzazione dell’azienda è tempo di affrettarsi, perché il mondo non si ferma, mentre ancora digerite il pranzo stanno già servendo la cena, e vi toccherà mangiarla.
Ma questo si sa. Più nello specifico, cosa bisogna fare?
Il “quid” del metaverso è la combinazione di fisico e digitale, uniti a generare un figlio che in quanto tale presenta caratteristiche proprie e originali. Ha le orecchie del papà, gli occhi della mamma ma alla fine è una persona originale. Dobbiamo chiederci come possiamo fare lo stesso con i nostri prodotti. Dov’è che fisico e digitale, combinati insieme, fanno più della somma delle parti?
Tra i primi a muoversi (fanno scarpe sportive, ci sta che siano più veloci di altri) è la Nike. Come posso prendere dei prodotti fisici e riprodurne le caratteristiche nel digitale, in modo da avere due realtà distinte, ma che si richiamano e si rafforzano a vicenda?
Vedremo molti altri esempi nei prossimi tempi, studiamoli e adattiamoli. Teniamo d’occhio il settore degli NFT, reso possibile dalla blockchain, che si presenta come strumento di monetizzazione per costruire revenue models non per forza basati sulla pubblicità. Ci torneremo.
E il mondo, quello vecchio, cosa deve fare?
Per voi che a vario titolo governate il mondo così come lo conosciamo, politici compresi: è evidente che non capite neanche l’argomento. Le audizioni dei grandi della rete di fronte al Congresso americano sono state imbarazzanti, materiale da film comico. I big del digitale si specchiavano dentro l’ignoranza più assoluta e scoraggiante. Guardando i volti dei nostri rappresentanti al recente G20 pensavo: chi fra questi sarebbe in grado di installare Linux sul proprio computer?
Ma se non capite una cosa, ne perdete il controllo, come è già successo.
Finora vi siete illusi che i grandi del digitale si sarebbero dedicati ad altro, limitandosi ad occupare il mondo dell’economia e la società civile.
Eppure è da tempo che alcuni di loro hanno l’evidente tentazione di utilizzare l’immenso potere dei dati e delle tecnologie digitali per fare altro. Ragionando, se dati e tecnologie esponenziali funzionano così bene per costruire e vendere prodotti e servizi, perché mai non provare a usarli per governare il mondo?
Ma se il mondo in cui viviamo non è regolato dalle legittime autorità, quali norme si applicano, e chi le garantirà?
Il Metaverso è ineluttabile. Ma dobbiamo sorvegliare perché i suoi confini non siano segnati dalle Montagne dell’Ombra a sud e a ovest, e dai Monti Cenere a nord.
One Ring to rule them all, One Ring to find them, One Ring to bring them all, and in the darkness bind them, In the Land of Mordor where the Shadows lie.
Per approfondire
L’intervista di Enrico Pagliarini a David Orban sul podcast di 2024 è molto interessante e ha ispirato alcune mie riflessioni. La trovate al minuto 30:25.
E ora un po’ di musica
E’ la fine del mondo come l’abbiamo conosciuto, ma io tutto sommato sto bene.
It’s the end of the world as we know it (and I feel fine).