Lo stregone dei dati #019
La newsletter dedicata al rapporto tra dati, informazioni e tecnologie trasformative. Per gestire l'azienda come una "data & technology company".
“La fiducia è bene, il controllo è meglio”.
Lenin
Benvenuto alla newsletter de Lo Stregone dei Dati. Seguimi in questo viaggio alla ricerca del tesoro nascosto della competitività di impresa. Saranno necessari molti incantesimi per superare le prove disseminate lungo il percorso, ma non temere: quelli che sembrano sortilegi in realtà sono il risultato dell’applicazione delle tecnologie digitali all’universo di dati che ci circonda.
Control freaks
Alla fine del 2021 c’erano più di un miliardo di telecamere di sorveglianza al mondo (di queste si stima che più della metà siano in Cina). Le previsioni sulla crescita di questi dispositivi nel prossimo futuro fanno impallidire il più ardito degli stregoni. Si parla di 5 miliardi nel 2025. Il settore sta esplodendo e fiumane di dollaroni affluiscono nelle tasche di chi produce gli apparati stessi, così come i software di riconoscimento.
Attraverso questi occhi diffusi in ogni piazza e in ogni strada si possono seguire spostamenti, comportamenti, atteggiamenti, emozioni, relazioni degli individui. Ciascuno di noi viene riconosciuto attraverso il volto, triangolando i loci tipici, quali zigomi e mento - pare che ciascuno di noi abbia una geometria e delle misure che lo contraddistinguono. Se il volto non è distinguibile ci sono altri modi di riconoscere l’identità, quali l’identificazione del passo. Anche in questo caso pare che ciascun individuo al mondo cammini in modo diverso e devo dire che fin da bambino il vostro Stregone riusciva infallibilmente a riconoscere quale membro della famiglia si stesse muovendo nel corridoio, proprio grazie al ritmo e al rumore dei passi, l’appoggio, la pesantezza o leggerezza del contatto con il suolo. Mi riusciva anche piuttosto bene di indovinare dove la persona stesse andando e cosa stesse facendo, riuscendo spesso persino a indovinarne l’umore. Evidentemente la stoffa dello Stregone ce l’avevo già allora …
Tanto …
Tanto non ho niente da nascondere, si sente dire da molti.
Sbagliato.
A parte che tutti abbiamo qualcosa da nascondere, perché come ci ricorda sempre Doctor House:
“Nella condizione umana c'è una verità: che tutti gli uomini mentono. La sola variabile è su che cosa mentono.”
A parte che abbiamo da proteggere il nostro pudore e la nostra intimità. A parte tante cose, il punto non è neanche quello di vivere in una casa di vetro che ci rende vulnerabili e ricattabili. Anche perché, come diceva qualcun altro, nella società odierna non ci si vergogna più di niente.
Il punto non è relativo ai segreti, ma alla semplice e pura conoscenza. Dati, informazioni, conoscenza. La conoscenza è potere e se io ti conosco sono in grado di condizionarti.
Cambridge Analytica
Nel 2018 scoppia lo scandalo Cambridge Analytica, la società accusata di avere indebitamente raccolto dati personali per utilizzarli per la propaganda in occasione di votazioni importanti.
In realtà qualche mese prima, il 29 novembre del 2017, il loro Amministratore Delegato si presenta davanti alla platea dello IAB Forum di Milano e racconta con malcelato orgoglio il metodo utilizzato da alcune aziende che operano in questo campo.
E’ una semplice ricetta che conta tre ingredienti. Il primo è la disponibilità dei cosiddetti “data points”, cioè una serie di informazioni di tipo anagrafico, statistico, demografico su … praticamente tutti. Il secondo è costituito da una serie di modelli sociometrici che consentono di trasformare i data points in caratteristiche di personalità, interessi, temi sensibili, paure, desideri. Il terzo componente è la possibilità dei social network di dirigere la pubblicità in modo differenziato su micro target distinti. Lo stesso annuncio può essere declinato in centinaia, migliaia di versioni diverse, ciascuna delle quali raggiunge un determinato segmento sollecitandolo con modalità e temi in grado di influenzare il comportamento di quelle specifiche persone. Banalizzando (ma è molto più complesso di così) la madre di famiglia che abita in un grande città viene sollecitata sul tema della sicurezza; l’impiegato aziendale sentirà parlare di tasso di disoccupazione in aumento; all’agricoltore si racconta dei fortissimi rialzi delle materie prime; e così via.
Aggiungo di mio: i tentativi di manipolazione, anche quelli spiccioli che si usavano nelle partite di scopone scientifico in osteria, si riconoscono sempre perché fanno leva sulla paura, che tra tutte le esperienze umane è la più forte, anche più dell’amore.
Risultato? Qualche causa civile, qualche dimissione, nulla di penalmente rilevante. Trump alla Casa Bianca e il Regno Unito fuori dall’Unione e ognuno la pensa come vuole.
Profili
Qualche tempo dopo un’esponente poco avveduta di un gigante digitale pensò di rassicurare il Congresso sull’accumulo di dati personali da parte della sua azienda affermando candidamente che in realtà a loro non interessa sapere tutto di tutti, perché già con poche decine di informazioni su ciascun individuo sono in grado di profilare con esattezza chiunque.
Complimenti!
Inutile nascondersi dietro un dato (carina questa, dai); a nessuno di noi piace pensare che quello che compriamo, i politici che votiamo, i nostri gusti in fatto di musica, cibo, vino, abbigliamento, vacanze (da soli o con gli amici? in Italia o all’estero??), sesso (da soli o con gli amici? in Italia o all’estero??) siano manovrati, condizionati, manipolati da altri.
Ci piace pensare a noi stessi come individui autonomi, liberi, autodeterminati. Non è così, non è quello che ci racconta la cronaca, non è quello su cui lavorano da anni le menti migliori e i portafogli più forniti. La propaganda è sempre esistita, ma adesso viene alimentata da strumenti scientifici e possibilità tecnologiche formidabili, vale a dire dalla ben nota accoppiata di dati e tecnologia, data science e AI, analytics e super computer.
Si salvi chi può e chi non può sotto a comprare merendine; non quelle che piacciono a lui però, ma quelle che è stato indotto a credere che gli piacciano (italiano faticoso ma l’importante è che si capisca).
E’ tutta una questione di strumenti
Dati, modelli sociometrici che li interpretano, bombardamenti chirurgici tramite comunicazioni personalizzate basate sui modelli. Quando esiste uno strumento che può fornire dei vantaggi ingenti, prima o poi qualcuno lo userà.
Non si può disimparare. Questa osservazione è stata a suo tempo rivolta alla scoperta della bomba atomica; possiamo fare tutti i trattati di deproliferazione che vogliamo, ma non potremo mai dimenticarci come si fa a utilizzare la materia molto piccola per distruggere la materia molto grande.
E poi, come diceva Marx, si troverà sempre un capitalista disposto a venderti la corda per impiccarli tutti quanti.
In effetti il grado di tolleranza verso la propaganda 3.0 è altissimo. Pochi anni fa un ex alto funzionario della CIA è andato a lavorare per un grande social network, con la responsabilità di garantire l’eliminazione di tutti i meccanismi manipolatori. Ha dato le dimissioni poco dopo perché non si sentiva preso sul serio. In che senso? domandava il giornalista nell’intervista che lessi al tempo. Beh, si è scelto di ignorare segnali piuttosto chiari. Tipo? Tipo che quando una serie di campagne pubblicitarie relative alle elezioni americane vengono pagate in rubli, qualche sospetto potrebbe anche venire. LOL!
Protezione
Come proteggersi? Come garantire a noi stessi che non siamo marionette, che le nostre scelte dipendono da noi stessi e non sono telecomandate, preordinate a distanza?
Andare sempre contro il mainstream, eterni bastian contrario, costi quel che costi
Ritirarsi a vivere in una baita di montagna senza corrente elettrica vivendo dei prodotti del bosco
Chiodo scaccia chiodo: sviluppare un sistema di AI che riconosce tutte le comunicazioni manipolatorie e le filtra
Appellarsi a un sistema di valori filosofico o religioso che fornisca una guida salda, un sestante che ci conduca attraverso la vita
Fregarsene: panem et circenses, con la Francia o con la Spagna l’importante è che se magna
E ora un po’ di musica
Siete arrivati fin qui e vi ringrazio, per cui mi permetto di utilizzare questo spazio per l’autopromozione. Il vostro Stregone, l’avrete ben capito, è appassionato di musica, si diletta anche a suonare e in questo periodo partecipa con il suo gruppo a un contest musicale riservato a cover di Bruce Springsteen.
Il link è qui sotto; se vi va cliccate sull’immagine, ascoltate il pezzo e se vi piace votatelo. Ci vorrà un minuto perché per evitare truschini occorre prima registrarsi. Ma farete felici lo Stregone, e poi la musica, si sa, rende più bello il mondo.
Ora, io lo so che non piaccio a tua madre perché suono in una rock’n’roll band; e so che non piaccio neppure a tuo padre, ma lui non ha mai capito.
Un giorno ci guarderemo indietro e sembrerà tutto più bello, ma ora sei tanto triste, tua madre è impazzita e tuo padre dice che non ho un soldo bucato. Sì, dice proprio così!
Bene, digli che questa è la sua ultima possibilità di vedere sua figlia impegnata in una bella storia d'amore. Perché ce l’ho fatta, Rosie, la casa discografica mi ha appena pagato un grosso anticipo!